Spiegazione per strofe

Prima strofa
La cultura di Mameli è classica e, pertanto, è forte il richiamo alla classicità e alla romanità.
L’Inno si apre con una metafora; L’Italia ha ripreso l’atteggiamento combattivo tipico della romanità e si riferisce a Scipione l’Africano che respinse l’attacco di Annibale al tempo della Repubblica romana. La vittoria porga il capo all’Italia perché Dio creò la vittoria schiava di Roma.

Ritornello
Uniamoci in una schiera di combattenti (la coorte è la decima parte della legione romana). Siamo pronti a morire quando l’Italia chiama.

Seconda strofa
Mameli fa riferimento alla condizione politica dell’Italia divisa in tanti Stati e alla mancanza del concetto di popolo. Mazzinianamente sente la speranza che gli italiani si uniscano sotto un’unica bandiera per riscattarsi dallo straniero.

Terza strofa
Mazziniano e repubblicano Mameli traduce in questa strofa disegno politico della Giovane Italia e della Giovane Europa. L’espressione “per Dio” è un francesismo, da leggersi attraverso Dio, da Dio.

Quarta Strofa
Mameli, in questa strofa, ripercorre sette secoli di lotta contro il dominio straniero. La battaglia di legnano (1176) è il simbolo delle lotte comunali, della vittoria della lega dei Comuni italiani contro Federico Barbarossa. Poi l’estrema difesa della Repubblica Firenze (1530) assediata dall’esercito imperiale di Carlo V, di cui fu simbolo il capitano Ferruccio Ferrucci. La figura del Balilla, anche se non storicamente accertata, rappresenta il simbolo della rivolta popolare di Genova contro la coalizione austro-piemontese nel 1746. E infine le campane che la sera del 30 marzo 1282 chiamano il popolo di Palermo contro i Francesi di Carlo D’Angiò, i Vespri siciliani.

Quinta strofa
Il declino dell’Austria viene espresso con le spade vendute delle truppe mercenarie, deboli come i giunchi. Insieme con la Russia, l’Austria ha smembrato la Polonia. Ma il sangue dei popoli oppressi (Italia e Polonia) diventa veleno e dilania il cuore della nera aquila d’Asburgo.